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Acqua sempre più cara per le famiglie

Acqua sempre più cara per le famiglie

Sono circa 5 miliardi i metri cubi di acqua distribuita e fatturata nel servizio idrico italiano. Ciò sia per famiglie che imprese italiane, senza tener conto che un 37% ulteriore viene perso nel sistema fognario.

Un quadro che ci vede inadempienti con:

-il 22% di acqua che non viene depurata;

– un 7% che non confluisce in fognatura;

– il 9% delle utenze che non ricevono con continuità l’acqua dai rubinetti.

Importanti aspetti che le politiche di tutela e qualificazione del servizio idrico come bene comune, sia del Governo, sia a livello locale, non possono ignorare, se vogliamo dare un servizio moderno per un Paese che vuole crescere e sviluppare una cultura responsabile sull’acqua, da preservare per le nuove generazioni in un contesto di sfide climatiche di grandi cambiamenti che quotidianamente registriamo.

E’ importante che le politiche di tutela e qualificazione del servizio idrico del paese siano di alto livello. Serve impegno, sia dal Governo, sia a livello locale, se vogliamo offrire un servizio degno di un paese sviluppato.

Il monitoraggio dei servizi

In questo contesto che anche quest’anno abbiamo realizzato come C.R.E.E.F Federconsumatori il 14°monitoraggio  in tutte le città capoluogo. Questo riguarda le tariffe e gli standard di qualità forniti agli utenti. Si confermano grandi differenze tra le città nella spesa annua 2015 di una famiglia media di 3 persone;il consumo annuo è di 150 mc, la cui spesa media è di 276 euro annui. Il costo medio al mc è quindi di 1,84 euro.

Rispetto alla spesa registrata nel 2014 si registra un aumento medio del + 6,4% . Questo è pari a 16 euro a fronte di un inflazione che non supera il 0,1% nell’anno appena trascorso. Per quanto riguarda il 2016 si prevedono aumenti analoghi a seguito della delibera approvata il 29 dicembre scorso per il periodo di regolazione 2016-2019 sulle tariffe dell’acqua con il metodo tariffario idrico 2 che ricalca quello del precedente periodo 2014/15 oggetto di pronuncia a seguito dei diversi ricorsi compreso il nostro presentato presso il Consiglio di Stato.

Andando ad analizzare i risultati per quanto riguarda gli aumenti registrati nelle diverse città nel 2015 sul 2014 registriamo una spesa per la famiglia tipo del +10% a Matera e Potenza, +9% ad Avellino, Biella, Como, Frosinone, Gorizia, Lecco, Pesaro, Sondrio, Treviso, Vicenza, Viterbo mentre all’opposto calano a Trapani del 10%, Campobasso -5%, Bologna -4%. Le città invece più care per la bolletta si trovano in prevalenza in Toscana: Pisa 442 euro, Siena 436, Grosseto 436, Frosinone 432, Enna 419, Pesaro e Urbino 418, Firenze 402, Carrara 396, Arezzo 392, Cesena 388, Ferrara 374, Forlì 366. Le città meno care sono Milano 106 euro, Campobasso 120, Catania 137, Imperia 140, Caserta 144, Varese 153, Como 158, Udine 165, Savona e Monza 168, Rieti 169.

Fonte www.ilmessagero.it